Pronti i primi dati del sondaggio Gainkids sull’educazione alla cittadinanza globale iniziato alla fine dello scorso anno scolastico e concluso ai primi di novembre. Il report che troverete a questo  LINK   videnzia alcuni aspetti importanti sia sul livello di conoscenza del concetto stesso di cittadinanza globale, così come è stato codificato dall’UNESCO in chiave educativa sia sui fabbisogni formativi per sviluppare sul piano didattico questo tema così complesso: il dato principale che emerge su ques’ultimo aspetto è che non vi sarebbero punti di riferimento culturale per poterlo affrontare in modo adeguato. D’altro canto, già nella fase iniziale di ricerca tramite i focus group, emerse che alcuni temi sono sviluppati in modo informale e mai in modo sistematico secondo un piano educativo definito oppure alcuni di questi rientrano nel più vasto tema dell’educazione civica. L’educazione alla cittadinanza globale dovrebbe invece prevedere un’approccio sistemico e interdisciplinare che affronti i 5 sotto-temi principali mettendoli sempre in connessione tra loro: la cittadinanza attiva con la tutela ambientale, oppure con i diritti fondamentali dei bambini e degli adulti o ancora il rispetto delle differenze culturali e l’impegno per l’inclusione sociale di tutte le persone. Oltre a questo aspetto emerge subito dopo la carenza di materiali didattici da utilizzare con i bambini in classe: questi due aspetti ma anche molti altri che scoprirete leggendo questi primi dati sintetici, confermano la giusta direzione intrapresa già in fase progettuale di Gainkids. L’obiettivo, nei confronti delle insegnanti che hanno partecipato ad alcune fasi del progetto, verso quelle che parteciperanno e alla fine del progetto, verso le 250 insegnanti che adotteranno il materiale didattico, è appunto di fornire loro degli strumenti per affrontre coi loro piccoli allievi, temi molto complessi. D’altro canto, il compito è tanto più complesso quanto più questo coinvolge temi controversi coquali l’identità e la parità di genere: dai primi laboratori e dai primi segnali provenienti dai lavori svolti dai bambini emergerebbero, infatti, molti dei pregiudizie degli stereotipi tipici degli adulti. Un altro aspetto, che conferma i risultati anche dei focus group è che le tematiche ambientali raramente sono inserite in un discorso di interconnessione ecosistemica globale tanto che i temi affrontati maggiormente sono quelli forse più tangibili sia  a scuola che a casa come ad esempio la raccolta differenziata o il riciclo. In generale quindi, le insegnanti, forse proprio per la presenza in classe di un numero crescente di bambini di origine straniera, appaiono monopolizzate dall’esigenza di inclusione di questi bambini. In genere, vista anche la numerosità degli allievi nelle singole classi, si dà priorità al soddisfacimento di alcuni bisogni primari. In considerazione anche della carenza di risorse umane che riduce ai minimi termini la co-presenza durante l’attività didattica, nelle scuole dell’infanzia c’è molto da fare per portare avanti un lavoro che lasci il segno in questi piccoli allievi, futuri cittadini globali. Gainkids cercherà di offrire degli strumenti utili e soprattutto rinforzare il link tra i temi affrontati in classe e i messaggi educativi all’interno dei contesti familiari in modo che prevalga il massimo della coerenza e continuità.